mercoledì 17 aprile 2013

Manborg


Magnificente film di fantascienza del 2011 prodotto dalla casa canadese Astron-6 e scritto, diretto e prodotto da quel grand'uomo di Steven Kostanski e costato l'esorbitante somma di mille dollari canadesi.

Dopo aver visto questo film potrete andare al bar e bullarvi con gli amici, perché guardare Manborg è come guardare tutti i film di fantascienza dell'universo mondo condensati in 1 ora 2 minuti e 7 secondi.

Mano guantata che spunta dalle ceneri, soldati che combattono con sullo sfondo le vecchie foto di guerra del nonno. Il conte Draculon, sintesi perfetta del conte Dracula e di Darth Maul, e i suoi cyber-nazi-vampiri ricoperti di budella stanno mettendo a ferro e fuoco la Terra, it's the Hell War, beibo! Un soldato muore nel tentativo di uccidere il conte, per poi rinascere nei panni di Manborg, e cioè guercio e imbardato in un'armatura da spaziale con tante lucine intermittenti. Appena ritornato alla vita, il cyborg decide di farsi un
giro giù in città e subito si imbatte in #1 Man, partigiano ninja dalle carni molli. La loro lunga amicizia continuerà nelle carceri dove sono stati rinchiusi dopo essersi fatti beccare dai nazi succhiasangue di cui sopra. #1 Man in galera ritrova i suoi vecchi amici di lotta, Justice che c'ha il cervello bruciato dagli acidi e sua sorella Mina, che subito capisci che lei è una tosta. I quattro baldi giovani vengono subito utilizzati per rallegrare le folle di nazi assetati di sangue e violenza, buttati in un'arena sono costretti a combattere contro dei ferocissimi bikers che girano rapinosamente tutto in tondo. Nemmeno a dirlo, calci volanti, raffiche di mitra, doppio avvitamento nel cerchio della morte e i robottoni sono belli che morti e riciclabili al 50%. Il tempo di fare pipì e Manborg è di nuovo rispedito nella gabbia dei leoni. Questa volta deve affrontare un temibilissimo gigante di cartapesta con un paio di lanciagranate sulle spalle. Ma il nostro eroe non conosce la paura, si concentra per bene, mira con la precisione di un cecchino e spara un missile dritto in faccia al mostrazzo, provocando grande compiacimento e ammirazione nei suoi compagni di prigionia. Grazie alle abilità e all'arguzia del nostro eroe, i quattro partigiani riescono ad evadere sotto lo sguardo attonito della rossa-nazi-carceriera, espressiva come quell'ultimo cordon bleu rimastovi in frigo per tre settimane. Raggiunto il segretissimo rifugio ninja, Justice e #1 Man decidono di preparare la cena, Manborg chiacchiera un po' con i cadaveri in una discarica e Mina va a fare spese. Il dramma. La giovane e seducente ragazza viene rapita e dunque i tre ometti di casa devono dimostrare il loro valore lanciandosi nel di lei salvataggio. Riusciranno i nostri eroi ad uscirne sani e salvi? E' il potere dello spirito umano obsoleto?

Questo è un capolavoro! Tutto è misuratamente esagerato e ci sono continui riferimenti ai film di fantascienza più importanti degli ultimi trent'anni. Gli effetti speciali sono raccapriccianti esattamente quanto serve, le scene con i mostri sono girate in stop motion, le scenografie con vecchie foto di repertorio, le esplosioni con le girandole e i tric trac, roba da costringere gli sceneggiatori dei Power Rangers a fare harakiri. Come se non bastasse, questa pellicola è un'accozzaglia senza senso di moto volanti, robottoni, ninja, paraplegici che giocano a tris, aviatori nani, morti resuscitati e ognuna di queste cose fa in modo che la comprensione del senso della vita sia più vicina. Infine lo scontro finale tra Manborg ed il conte Draculon è più toccante dell'incontro tra Rocky e Ivan Drago, più straziante del combattimento tra Anakin e Obi Wan, che loro al posto delle spade laser c'hanno le clave, ma riescono lo stesso a fare scintille.


Insomma signori, tutto in questo film è magnificenza e per darvene prova posto anche il trailer.  

      

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